La violazione del diritto europeo: il sistema EU Pilot e la procedura di infrazione. Il caso dei rifiuti radioattivi

AGGIORNAMENTI


di Giovanna Galassi

Dagli orrori della Seconda Guerra mondiale si è promosso l’ideale di unità nell’Europa occidentale, come antidoto contro lo spettro del nazionalismo. Winston Churchill lo aveva auspicato nel discorso alla gioventù accademica di Zurigo e così è accaduto. Oggi l’Unione europea impone agli Stati membri un diritto codificato e quando un’amministrazione nazionale lo viola soccorre un meccanismo che ne garantisce l’attuazione. Alla sua inaugurazione pensa la Commissione, che si avvale del sistema EU Pilot e, solo all’indomani di un dialogo informatico non soddisfacente, procede ad avviare formalmente una procedura di infrazione contro lo Stato membro interessato. L’iter, scandito nei suoi momenti fondamentali, può limitarsi in precontenzioso, ma anche generare un contenzioso, questa volta davanti alla Corte di giustizia. E si può perfino andare oltre. Commissione e Corte di giustizia cooperano per ripristinare la legalità, ma ancora prima di questo ci si augura che i problemi si risolvano con gli strumenti legislativi nazionali di adeguamento al diritto europeo. A volte non si è così solerti e si scivola verso la formalizzazione dell’infrazione, come nel caso dei rifiuti radioattivi.


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