La normativa sulla cessione dei cespiti e la definizione di rifiuto: come evitare la presunzione di cessione

AGGIORNAMENTI


di Greta Catini

La disciplina sulla dismissione dei cespiti aziendali è regolata dal DPR n.441/1997, il quale detta una serie di obblighi a carico del contribuente.
Nei cinque articoli di cui si compone il suddetto DPR, infatti, vengono dettate le disposizioni in materia di distruzione dei beni aziendali e le procedure da seguire per la distruzione degli stessi senza incorrere nel rischio di vedersi applicate, in caso di verifica da parte dell’Amministrazione Finanziaria, le presunzioni di cessione previste dal DPR.
Fra le suddette procedure per superare la presunzione di cessione, invero, vengono indicate quelle comprovanti l’avvenuta distruzione del bene o la sua trasformazione in beni di altro tipo o di più modesto valore, prevedendo una serie di oneri a tal scopo, a carico del contribuente.
Tuttavia tali oneri possono venir meno in determinati casi come, ad esempio, nel caso in cui i beni in questione siano classificabili come rifiuto.
Ma quando un bene è classificabile come rifiuto?


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