End of Waste. Chi sei? Dove vai?

AGGIORNAMENTI


di Daniele Carissimi

La materia della cessazione della qualifica del rifiuto è oggi il punto di convergenza di plurimi apporti normativi, giurisprudenziali o, comunque, interpretativi che lo hanno messo al centro anche del dibattito politico. Una simile attenzione si spiega anche sulla base del fatto che la disciplina approntata dal legislatore comunitario con la Waste Framework Directive recentemente modificata, lungi dal potersi dire completa, presta il fianco a continue istanze provenienti dagli operatori del mercato e dalle pp. aa. occupate in interpretazioni e iniziative (o arresti) di segno opposto.
In tale complesso quadro la fa da padrona l’insuperata sentenza 28 febbraio 2018, n.1229, con la quale il Consiglio di Stato ha sconfessato la legittimità delle autorizzazioni caso per caso delle amministrazioni locali volto a sopperire all’assenza di criteri indispensabili per la cessazione della qualifica del rifiuto, pur in assenza di indicazioni comunitarie o nazionali.
Un punto della situazione per porsi domande, chiarire alcuni punti nodali e provare a suggerire qualche certezza.


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