Violazioni del subappaltatore: la CGUE fa tremare ancora una volta le fondamenta del Codice dei contratti pubblici?

AGGIORNAMENTI


di Letizia Zavatti

Non c’è pace per il mondo dei contratti pubblici in Italia. Ancora una volta la Corte di Giustizia europea richiama all’ordine il Legislatore nazionale censurando alcune fondamentali disposizioni in materia di subappalto contenute nel D.Lgs. 50/2016. Ed invero, al termine di una lunga e complessa valutazione dei limiti imposti dalla normativa italiana in materia di subappalto, la Corte UE non ha esitato a ritenere incompatibile con i principi europei  l’obbligo per le stazioni appaltanti di escludere gli operatori economici per violazioni degli obblighi in materia di ambiente commesse da uno dei subappaltatori indicati in offerta. Il presente contributo si propone di ripercorrere l’iter argomentativo seguito dalla Corte di Giustizia europea alla base di tale significativa pronuncia al fine di mettere in luce i criteri interpretativi grazie ai quali la normativa eurounitaria giunge a penetrare e permeare sempre più quella italiana, in particolare nella delicata materia degli appalti pubblici.


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