La nuova Plastic Tax, un provvedimento sbagliato

AGGIORNAMENTI


di Daniele Carissimi

Quando i provvedimenti vengono fatti di corsa, senza tenere conto dei dissensi a più riprese manifestati degli operatori del settore, succede che si approvano dei testi sbagliati, che invece di migliorare il sistema, di fatto lo peggiorano.

È quello che è avvenuto con la plastic tax, inserita in fretta e furia nella legge di bilancio 2020, e che rischia di paralizzare un intero settore produttivo.

Un provvedimento sbagliato che potrebbe avere conseguenze deflagranti, come la delocalizzazione di buona parte della relativa filiera o – peggio – la chiusura di molte delle imprese oggi operanti sul territorio.

Il settore della plastica è un driver di crescita per l’intero Paese, con oltre novemila aziende coinvolte e un fatturato che si attesta sui 32 milioni di euro.

Una situazione delicata, che va gestita con intelligenza, a cominciare dal necessario raccordo con il contributo CONAI, per passare alla previsione di adempimenti burocratici semplificati e per finire con la previsione di una impiantistica adeguata a gestire il fine vita di questo materiale.

Tutto è gestibile, finchè non si trasforma in emergenza e necessita dell’adozione di misure estreme, per questo occorre agire adesso.


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