Compostaggio diretto dei fanghi dei bottini: una strada percorribile?

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di Valentina Bracchi

I fanghi da depurazione, costituiscono il prodotto principale che esita dai processi di depurazione delle acque reflue e sono soggetti alla disciplina sui rifiuti per espressa previsione normativa.

Vista la particolare composizione chimica, i fanghi hanno delle considerevoli potenzialità di recupero per la produzione di ammendanti, tuttavia la normativa che ne disciplina il recupero è ormai molto datata e non più in linea con il progresso tecnologico e con i quantitativi da gestire.

Nonostante il processo europeo verso l’economica circolare sia ormai avviato e nonostante le direttive del pacchetto del 2018 abbiano dato forte impulso e posto importanti obiettivi di recupero e di riduzione dello smaltimento in discarica, in Italia la normativa in uso è vecchia di vent’anni!

In un quadro già problematico, si pone il caso del recupero dei fanghi dei bottini che attualmente non possono essere recuperati se non previo trattamento, in mancanza di espresse disposizioni che ne consentano il recupero diretto, con conseguente aggravio di costi e trasporti per il necessario preliminare passaggio in impianto di trattamento e depurazione, nonostante il progresso tecnologico delle operazioni di recupero.


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