di Giulia Ursino
Il TAR del Lazio con una serie di sentenze gemelle annulla – parzialmente – il decreto voluto dal Governo Renzi, che stabiliva il numero di termovalorizzatori necessari per ciascuna Regione, per chiudere “il ciclo dei rifiuti”.
A esultare, le Associazioni Ambientaliste e alcune Regioni (tra cui anche le Marche e la Lombardia), che avevano proposto ricorso.
Il risultato raggiunto, tuttavia, ha il sapore di una vittoria a punti. Quel che è stato censurato, infatti, non è tanto il principio espresso attraverso quel provvedimento (all’Italia servono impianti in grado di chiudere il ciclo dei rifiuti, alternativi alla discarica), bensì solo un’irregolarità nel procedimento di sua formazione (del provvedimento).
Come a dire, la sostanza c’è ma non la forma.
Rimane l’amaro di un’occasione mancata per fare luce sull’annosa questione dei termovalorizzatori, da molti osteggiati, ma purtroppo (a oggi) ancora necessari.
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