di Valentina Bracchi
Con il presente contributo ci si propone di offrire una lettura diversa da quella presentata della Suprema Corte rispetto all’ambito di applicazione della direttiva 2004/35/CE, sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale, con particolare riferimento alla matrice aria, che non è stata espressamente contemplata dal legislatore europeo – né da quello italiano – nel definire il “danno ambientale”.
E mentre la Cassazione sostiene con fermezza che l’aria sia tra le matrici già tutelate dalla normativa sul danno ambientale, il Parlamento Europeo ne auspica e suggerisce la tutela, attraverso una modifica della direttiva, anche al fine di una più omogenea applicazione sul territorio.
LEGGI DI PIU'