Cessazione della qualifica di rifiuto del CSS: il Consiglio di Stato salva il Decreto Clini

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di Daniele Carissimi

Il Consiglio di Stato, con la sentenza del 26 luglio 2021, n. 5535, ha riformato la pronuncia con cui il TAR Lazio n. 4226/2017 aveva vagliato la legittimità di molteplici disposizioni contenute nel decreto ministeriale n. 22 del 14 febbraio 20131 (c.d. Decreto Clini) sulla cessazione della qualifica di rifiuto del Combustibile Solido Secondario (CSS), mettendo in discussione la piena applicabilità del quadro normativo esistente.

Si tratta di una pronuncia di indiscutibile importanza grazie alla quale il Consiglio di Stato ha colto l’occasione per ribadire le potenzialità del CSS nella transizione verso l’economia circolare e per respingere - si spera definitivamente - i frequenti ricorsi per l’annullamento del Decreto Clini, più volte bersagliato da chi, spesso e volentieri, non ha chiaro il quadro giuridico all’interno del quale si colloca la disciplina del CSS e le opportunità che tale materiale è in grado di offrire in questo particolare momento storico.

A tale sentenza si deve il merito, infatti, non solo di avere ristabilito la certezza del diritto con riguardo alla disciplina dell’end of waste del CSS - elemento fondamentale per garantire stabilità al mercato – ma anche di avere riaffermato il ruolo del CSS-Combustibile nella gerarchia dei rifiuti e la sua capacità di implementazione dell’economia circolare.


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