Il Decreto 116/2020 non ha risparmiato modifiche alle sanzioni incidendo sull’art. 258 in materia di tenuta dei formulari e dei registri.
Tali novità necessariamente impattano anche sulla disciplina della responsabilità amministrativa per fatto reato dell’ente il cui articolo di riferimento per i reati ambientali non ha mai tenuto conto delle evoluzioni normative subite dal Testo Unico Ambientale.
Ad oggi quindi le due norme vivono da separate in casa sebbene legate da un rapporto inscindibile di dipendenza e reciproca contaminazione applicativa.
Sussistono quindi dubbi applicativi di non poco conto, sia con riguardo al recepimento delle novità normative all’interno dei Modelli 231 sia rispetto alla vigilanza che è bene realizzare in azienda sulle aree maggiormente a rischio ambientale.
A distanza di dieci anni dall’inserimento dei reati ambientali nel decalogo dei presupposti 231 proviamo a fare il punto su questo matrimonio/divorzio.