Quale futuro per l’organico?

FOCUS


di Giulia Ursino

Ad maiora!

Questo è l'augurio – di fare sempre di più e meglio – per chi attualmente è in grado di influire, con le proprie azioni, sul governo della res publica.

Con la Legge 166 del 19 agosto 2016 si sono infatti aperti scenari inediti per la gestione delle eccedenze alimentari. Tanto che queste, a determinate, condizioni possono fuoriuscire dal concetto di rifiuti ed essere trattate come veri e propri beni.

E qua sta la grande rivoluzione, perché per raggiungere gli ambiziosi obiettivi nazionali e europei di gestione dei rifiuti organici, il segreto sta nella prevenzione.

Prevenire è meglio che curare, diceva qualcuno, e mai detto fu più vero che in questo caso.

A maggior ragione per il fatto che la prevenzione, in questo caso, non solo ridurrebbe i rifiuti organici alla fonte, favorendo pratiche di solidarietà sociale, ma eviterebbe anche gli incresciosi effetti collaterali della loro fermentazione, tra cui la produzione di gas nocivi per la salute e per l’ambiente.

Ovviamente, da bravi strateghi, queste azioni devono essere corredate dalla previsione di strutturati “piani B”, nel momento in cui la prevenzione non risulti più possibile. Mi riferisco alla autorizzazione e costruzione veloce degli impianti di recupero della materia (di compostaggio e digestione anaerobica).

Ma siamo già sulla buona strada!


LEGGI DI PIU'