La corretta classificazione: sulla delimitazione del sottoprodotto

FOCUS


di Giulia Todini

Tema centrale della disciplina sui rifiuti è il sottoprodotto. Questo perché il concetto di sottoprodotto è oggetto di continue incertezze applicative dovute alla difficile delimitazione che ne da la normativa.

Ed invero, i presupposti di applicazione del sottoprodotto partendo da una distinzione con il rifiuto passano attraverso il rispetto di determinate condizioni fissate dall’art. 184-bis del D. Lgs. n. 152/2006, attese le quali il produttore potrà riutilizzare anche quegli scarti - posto che non se ne disfi, non abbia l’intenzione di disfarsi né l’obbligo di disfarsene - e potrà procedere a riutilizzarli come materie prime.

Tale possibilità, che rappresenta un’indubbia agevolazione nella gestione dei residui che verrebbero esclusi ab origine dal campo di applicazione della normativa sui rifiuti e quindi dai relativi adempimenti (niente autorizzazioni, niente FIR, niente registri di carico e scarico), non è certamente di facile applicazione alla luce della necessaria interpretazione delle condizioni cui è rimessa.


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