Il rappresentante legale per il processo 231: tra dottor Jekill e mr Hyde

231 ANTICORRUZIONE


di Lucia Giulivi

Il quesito altro inserito in questo numero di Digesta ha offerto lo spunto per redigere il presente approfondimento con riguardo alla nomina del rappresentante di una società indagata per un reato 231 ed al suo ruolo di testimone.

Ed infatti ci si interroga spesso su come l’ente possa resistere in giudizio per una contestazione 231, quando indagato per il reato presupposto (o base) è lo stesso legale rappresentante.

I dubbi sono connessi ai caratteri distintivi propri e peculiari del Decreto 231 che, contemporaneamente, disegna i contorni di una responsabilità amministrativa, accertata dal giudice penale ed attribuita ad una persona giuridica, cui devono essere altresì garantite le tutele riservate alle persone fisiche ma con i limiti applicativi ovviamente connessi alla natura dell’ente.

In un regime di incertezza normativa relativo al rappresentante dell’ente, costretto a barcamenarsi tra la qualifica di testimone e quella di imputato, si cercherà di affrontare il tema evidenziandone i centri nevralgici.


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