di Greta Catini
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, nel suo ruolo di istituzione finalizzata a garantire la corretta interpretazione ed applicazione del diritto europeo, è stata chiamata nuovamente a pronunciarsi in via pregiudiziale sulla definizione di rifiuto data dalla normativa comunitaria e, nel caso specifico, in relazione alla possibilità di qualificare o meno in tal senso le apparecchiature elettriche ed elettroniche restituite indietro dai consumatori o comunque in eccesso presso i negozianti.
Sulla questione, come da regola, si è pronunciato l’Avvocato Generale che lo scorso 26 febbraio ha rappresentato le proprie conclusioni le quali, sebbene non siano vincolanti per la Corte, indirizzano fortemente l’orientamento di questa ultima rivelandosi quasi sempre un’anticipazione dell’epilogo della questione pregiudiziale.
Nel presente contributo, pertanto, si procederà alla disamina delle suddette conclusioni, al fine di comprendere quale soluzione è stata prospettata dall’Avvocato Generale, in merito alla classificazione delle AEE restituite dai consumatori o in eccesso presso i negozianti, come rifiuti.
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