Terzo settore e amministrazione condivisa: pubblicate le linee guida

EDITORIALE, 30/04/2021

Il 31 marzo 2021 il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha pubblicato il decreto ministeriale n. 72 recante le tanto attese “Linee guida sul rapporto tra pubbliche amministrazioni ed Enti del Terzo Settore”.

Il documento chiarisce definitivamente i confini degli istituti di co-programmazione e co-progettazione, sbloccando altresì il rapporto tra codice del Terzo settore e codice dei contratti.

Nello specifico, il documento conclude idealmente un “processo” iniziato con l’entrata in vigore dell’art. 55 del codice del Terzo settore nel 2017, la cui attuazione ha visto succedersi fasi molto travagliate.

Si ricorderà, infatti, l’ampio dibattito generato dal parere del Consiglio di Stato n. 2052/2018 da cui sono scaturite incertezze giurisprudenziali e amministrative.

Merita pure ricordare anche la scelta del medesimo Consiglio di Stato (parere n. 3235/2019) di restituire all’ANAC lo schema delle nuove linee guida in tema di affidamento dei servizi sociali agli enti del Terzo settore, in quanto adottato in carenza di una competenza affidata dalla legge all’autorità.

Ebbene, tutti questi processi legislativi, giurisdizionali e sociali, hanno rappresentato l’inizio del percorso di questo importante documento di indirizzo.

Percorso che ha avuto due tappe fondamentali.

La prima, nell’autunno del 2019, con l’avvio di alcuni procedimenti legislativi regionali in tema di attuazione dell’art. 55 del codice del Terzo settore (in particolare, la Regione Toscana, che ha approvato la legge regionale 65/2020).

La seconda con l’avvio, su delibera del Consiglio nazionale del Terzo settore del gennaio 2020, di un percorso di approfondimento attraverso un gruppo di lavoro, alla definizione di una posizione inter-istituzionale sul tema, preludio delle Linee guida in commento.

Ed ancora, la scossa data dalla sentenza della Corte costituzionale n. 131/2020.

La sentenza ha contribuito a chiarire, con una argomentazione ampia e convincente, l’interpretazione dell’art. 55 del codice del Terzo settore nel quadro ampio del diritto costituzionale e del diritto dell’Unione europea, evocando esplicitamente l’esigente nozione di “amministrazione condivisa”.

Da ultimo, la modifica apportata al codice dei contratti pubblici, funzionale a realizzare il coordinamento con gli istituti del codice del Terzo settore (art. 8, D.lgs. 76/2020).

Ebbene, le linee guida rappresentano un tessuto connettivo fra amministrazione centrale ed amministrazioni territoriali che offre un punto di riferimento in tema di definizioni sostanziali, procedimento amministrativo, regime di trasparenza.

Nello specifico, le linee guida integrano ed interpretano le disposizioni di cui all’art. 55, 56 e 57 del codice del Terzo settore, andando a rafforzare il tessuto connettivo tra amministrazione centrale ed amministrazioni territoriali, in tema di procedimento amministrativo e regime di trasparenza.

Il documento, quindi, dopo aver affrontato al paragrafo 1 un inquadramento generale degli istituti, aiuta ad inquadrare il rapporto tra “amministrazione condivisa” e affidamento di servizi pubblici, offrendo dei chiari elementi di orientamento.

Il paragrafo 2 ed il paragrafo 3 disegnano, invece, l’iter procedimentale, chiarendo come co-programmazione e co-progettazione siano propriamente procedimenti amministrativi di cui alla legge n. 241 del 1990 e come, conseguentemente, sia proprio all’interno di tali procedimenti che l’amministrazione condivisa trova una propria forma giuridica.

Il paragrafo 4, invece, interviene sul tema delle convenzioni ai sensi dell’art. 56 del codice del Terzo settore, chiarendo la portata normativa di talune espressioni, soffermandosi sul principio del rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate; mentre il paragrafo 5 offre una lettura dell’art. 57 del codice, in tema di trasporto di emergenza e urgenza, tema assai rilevante (sul quale si registra la recente sentenza n. 255 del 2020 e due rinvii pregiudiziali alla Corte di Giustizia dell’Unione europea disposti dal Consiglio di Stato).

Infine, il paragrafo 6, precisa i contenuti degli obblighi di pubblicità e trasparenza connessi all’amministrazione condivisa.

In definitiva, tali linee guida offrono, ad oggi, uno strumento immediatamente operativo per Regioni ed Enti locali al fine di attivare gli istituti di “amministrazione condivisa”, pur non esonerando tali enti dall’adottare propri atti normativi o amministrativi per rendere più adeguati al proprio contesto territoriale e sociale le loro discipline o, adeguare i propri precedenti strumenti di programmazione e di progettazione come ad esempio in campo sociale o socio-sanitario.

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