Rinviato il parere del Consiglio di Stato in materia di valori limite di emissione

Il Ministro della transizione ecologica ha richiesto il parere del Consiglio di Stato, il quale si è pronunciato il 1° ottobre 2021 (parere n.1583) sullo Schema di regolamento di aggiornamento dei valori limite di emissione per categoria di sostanza inquinante e di integrazione dei valori limite di emissione per categoria di impianto.
Lo schema mira a modificare l’allegato I alla Parte quinta del d.lgd. 152/2006, in tema di valori limite di emissioni in atmosfera degli impianti produttivi previsti dal TUA. I Giudici di Palazzo Spada hanno deciso di rinviare il proprio parere chiedendo diverse integrazioni. La “censura” si muove sostanzialmente in tre direzioni:

  • Anzitutto, “tanto la relazione illustrativa quanto la relazione di Air si soffermano pressoché esclusivamente sul "formale" processo decisionale che ha condotto alla elaborazione dello schema in esame, senza fornire alcun elemento "sostanziale" – neppure per relationem – atto a ottenere gli elementi informativi sopra detti”.
  • Inoltre, “il nuovo testo proposto per la Parte II dell'allegato, recante i valori limite di emissione applicabili in via generale, presenta una struttura radicalmente diversa dal testo attualmente vigente, sì che – in mancanza di ogni elemento esplicativo da parte delle relazioni di accompagnamento – a una lettura non specialistica non è dato neppure cogliere se i nuovi valori limite siano volta per volta più restrittivi, o viceversa più attenuati, rispetto a quelli attualmente in vigore. La suddetta osservazione riguarda non soltanto la scheda Air, ma la stessa relazione illustrativa dello schema, altro elemento fondamentale dell'istruttoria del provvedimento che risulta, sotto questo aspetto, carente: si richiede, pertanto, che la riferente amministrazione integri in tal senso la relazione illustrativa, se del caso anche con una tabella di raffronto”.
  • Infine, “non è offerto alcun elemento sostanziale circa gli effetti previsti e gli obiettivi perseguiti dalle norme in esame, vuoi che attengano al miglioramento dell'ambiente, vuoi alla maggiore tutela della salute, vuoi alla efficienza e alla competitività del sistema produttivo nazionale. In relazione a tale ultimo punto, mancano specificamente riferimenti circa il contesto europeo e internazionale nel quale la disciplina proposta si inserisce e i fattori suscettibili di influenzare la capacità del sistema produttivo nazionale di collocarsi nella concorrenza con gli altri paesi, dentro e fuori l'Unione europea”.
In conclusione, alla luce di tutte queste considerazioni, il Consiglio di Stato richiede che il Ministero provveda ad integrare la relazione di Air e la relazione illustrativa nei termini sopra indicati.