In data 11 giugno è stata presentata l’edizione 2021 del Rapporto Rifiuti Speciali a cura dell’ISPRA e del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), riferita ai dati dell’anno 2019, desunti dalle dichiarazioni ambientali 2020. Dal documento emerge un aumento, tra il 2018 e il 2019, della produzione di rifiuti speciali, pari al 7,3%, ossia 10,5 milioni di tonnellate. La produzione totale si attesta intorno ai 154 milioni di tonnellate, di cui quelli esitanti dal settore delle costruzioni e demolizioni contribuisce al totale prodotto per il 45,5%, mentre il settore del trattamento dei rifiuti e risanamento ambientale concorre per il 25,1%.
In ordine ai rifiuti speciali pericolosi, invece, la produzione è sostanzialmente attribuibile al settore manifatturiero (37%) e alle attività di trattamento rifiuti e risanamento ambientale (32,6%). Netto il primato del nord Italia in merito alla produzione (57,6% del dato complessivo nazionale), seguono sud Italia (24,9%) e Centro (17,5%), mentre a livello regionale la Lombardia produce oltre 33,5 milioni di tonnellate (il 37,8% del totale dei rifiuti speciali generati al Nord). Relativamente alla gestione, il recupero di materia è la forma predominante di gestione, con il 68,9%, mentre sono il 7,3% (pari a12 milioni le tonnellate), i rifiuti speciali che confluiscono in discarica.