Possiamo davvero sperare in un nuovo sistema digitale di tracciabilità dei rifiuti?

EDITORIALE, 30/06/2021

Tale quesito non appare certamente di facile soluzione. Ci sbilanciamo anticipando che le premesse ci sono tutte!

Dobbiamo, infatti, pensare che il sistema di tracciabilità dei rifiuti così come prospettato nell’art. 188- bis del D. Lgs. n. 152/2006 ad opera dei recenti interventi normativi dovuti al recepimento delle direttive sulla circular economy – e nello specifico al D. Lgs. n. 116/2020 – rappresenta, almeno sino ad ora, l’ennesimo tentativo del legislatore di fornire alla materia ambientale una compiuta disciplina in termini di tracciabilità digitale.

Il nuovo R.E.N.T.Ri, dunque, introduce un modello di gestione digitale per l'assolvimento di adempimenti in materia di tracciabilità di rifiuti ai sensi della normativa in materia ambientale rimettendone, però, l’attuazione a specifici decreti da emanarsi.

Quest’ultimi, allo stato, sono in fase di predisposizione. Tuttavia, in attesa dell’emanazione, il Ministero dell'ambiente ha realizzato un prototipo di Registro finalizzato a verificare la funzionalità e la fruibilità del modello di Registro elettronico nazionale, con il supporto dell'Albo Nazionale dei Gestori Ambientali.

Ed invero, con comunicato stampa del 10 giugno 2021, il MITE ha annunciato l'inizio della sperimentazione del nuovo sistema per la tracciabilità dei rifiuti, attraverso la realizzazione di un prototipo semplificato.

Con tale prototipo del Registro si arriverebbe, di fatto, a testare il sistema delineato – da andare poi a rendere attuativo con i decreti previsti – verificandone, dunque, tutti gli aspetti tecnici relativi alla struttura e al funzionamento dello stesso, in primis l’interoperabilità con i sistemi attualmente in uso alle aziende.

A tal fine, il 1° giugno si è provveduto a pubblicare sul sito del R.E.N.T.Ri un’apposita sezione dedicata, affinché le imprese, da fine giugno per i successivi quattro mesi, possano provvedere all’utilizzo.

Si inizierebbe così a raccogliere i dati provenienti dai registri di carico e scarico e dai formulari di identificazione del rifiuto, tenuti in modalità digitale e trasmessi dagli operatori soggetti all'obbligo.

Si ricorda, infatti, che il legislatore espressamente afferma che in attesa dei decreti attuativi del nuovo sistema R.E.N.T.Ri., continuano a trovare applicazione i decreti ministeriali precedenti (del 1° aprile 1998, n. 145 e n. 148) in materia di tenuta dei registri di carico e scarico, e di produzione dei formulari per l'identificazione dei rifiuti trasportati.

Tale approccio apparirebbe del tutto efficiente e fattivo valutando l’operatività del sistema di interesse a monte dell’emanazione di decreti che rischierebbero altrimenti di rendere vana la discplina dal punto di vista pratico-applicativo.

Continuerebbe così il processo di digitalizzazione nell’ambito della tracciabilità per la gestione dei rifiuti iniziato già a Marzo con la possibilità di effettuare la richiesta di emissione del FIR mediante vidimazione virtuale.

A tal riguardo, si legge sul portale del R.E.N.T.Ri che la timeline della sperimentazione seguirà precise scadenze di adempimenti e dovrebbe concludersi ad Ottobre con l’accreditamento utenti e la raccolta dati sulla tracciabilità.

Ebbene, per come è stata gestita la sperimentazione si ritiene che si possa effettivamente pensare ad una attuazione secondo gli obiettivi e le tempistiche fissate.

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