A maggio del 2021, il Governo ha varato il decreto legge n. 77 (Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure), c.d. decreto semplificazioni bis, il quale tra le varie misure prevede anche l’art. 35, relativo alle “Misure di semplificazione per la promozione dell’economia circolare”.
L’articolo suddetto contiene varie novità, che modificano alcune parti del D. Lgs. 152/2006 (Testo Unico dell’Ambiente), in particolare il comma 1, lett. “c”, dispone una modifica dell’art. 188 (Responsabilità della gestione dei rifiuti) comma 5 del D. Lgs. 152/2006. L’art. 188 al primo comma, prevede che il produttore iniziale o il detentore dei rifiuti, debba provvedere al loro trattamento direttamente, oppure affidandoli ad un intermediario, o ad un commerciante, o agli altri soggetti indicati nella norma. Il comma 5 della disposizione, in aggiunta, disciplina l’ipotesi del produttore che conferisca i rifiuti a soggetti autorizzati a svolgere le operazioni di smaltimento D13, D14, D15; in questo caso la norma attualmente vigente prevede che il produttore dei rifiuti vada esente da responsabilità per il corretto smaltimento degli stessi, qualora egli abbia ricevuto il formulario di identificazione (FIR) e “un’ attestazione di avvenuto smaltimento, resa ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, sottoscritta dal titolare dell’impianto […]”.
Nel caso di specie, il decreto semplificazioni bis dispone che “l’attestazione di avvenuto di avvenuto smaltimento”, venga sostituita con “un’attestazione di avvio al recupero o smaltimento”. Tale modifica, lascia presupporre che il rapporto di responsabilità del produttore con i rifiuti, venga interrotto in una fase antecedente all’operazione di smaltimento.