EoW materiali contaminati, procedimento di bonifica distinto da gestione dei rifiuti.

NEWS, 09/11/2023

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, rispondendo ad un interpello formulato dalla Provincia di Novara, si esprime sulla possibile cessazione della qualifica di rifiuto di materiali risanati ai livelli delle CSR, nell’ambito di interventi di bonifica di siti contaminati.

Al riguardo, ritiene che i due procedimenti, quello di bonifica e quello per la cessazione della qualifica di rifiuto, vadano tenuti distinti nel senso che l’applicazione dell’uno esclude il ricorso all’altro per il medesimo oggetto.

Nello specifico, il Dicastero sostiene che l’intervento di bonifica non appare riconducibile ad un’operazione di gestione dei rifiuti, bensì ad un’operazione di disinquinamento per eliminare e/o ridurre le sostanze inquinanti presenti nel suolo. Con ciò a dire che non appare possibile attribuire la qualifica di “end of waste” a tali materiali, in quanto la loro eventuale qualificazione come rifiuto non rileva finché sono gestiti all’interno del progetto di bonifica.

Il secondo quesito sottopostogli, poi, afferisce la possibile cessazione della qualifica di rifiuto derivanti dal trattamento dei rifiuti (es. codice EER 170504), sottoposti a lavorazioni quali cernita/selezione, riduzione volumetrica, vagliatura, oppure “soli washing” ecc. che, oltre alle caratteristiche previste dalle norme UNI e dal test di cessione previsti dal D; 152/2002, abbiano valori di contaminazione conformi alla colonna A) o alla colonna B) della tabella 1 all’allegato V alla Parte IV del TUA, in base alla destinazione d’uso del sito dove i materiali verranno impiegati.

Al riguardo, il Ministero chiarisce che, nel rispetto delle condizioni e criteri per l’eow, è corretto ritenere che solo in caso di conformità alla colonna A) (siti con destinazione residenziale/verde pubblico) è possibile la cessazione della qualifica di rifiuto; poiché, in linea generale, non è possibile considerare come materia prima una sostanza la cui commercializzazione sia subordinata alla verifica della destinazione d’uso del sito in cui deve essere utilizzata.

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