Il 9 giugno 2021, l’ANAC ha emanato la delibera n.469, recante le linee guida sul whistleblowing cosiddetto “pubblico”, cioè disciplinato dall'art. 54-bis del D. Lgs. 165/2001 (Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche) e non dall'art. 6 comma 2-bis del D.Lgs. 231/2001. Il whistleblowing è quell’insieme di norme volte a tutelare i soggetti che segnalino reati o irregolarità, di cui sono venuti a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro che svolgono, in questo caso presso gli enti pubblici. Il provvedimento in esame si pone come obiettivo quello di fornire un quadro specifico e ben definito della normativa rispetto a questo istituto, in particolare cercando di chiarire quanto contenuto all’interno della Legge 179/2017 (Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato), norma che ha riformato per l’ultima volta l’istituto giuridico in commento, con l’art. 1 che ha modificato per intero il suddetto art. 54-bis del D. Lgs. 165/2001. A tal riguardo, è proprio la legge sopracitata, che al comma 5 del primo articolo, dispone che l’ANAC adotti delle apposite indicazioni sul tema, previa consultazione del Garante della Privacy. Tuttavia, è da sottolineare come le linee guida del giugno 2021 abbiano un carattere transitorio, in quanto il 17 dicembre 2021, l’Unione Europea dovrà adottare una disposizione che recepisca i contenuti della precedente Direttiva UE 2019/1937 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione, relativa proprio al whistleblowing. La delibera n. 469 dell’ANAC è suddivisa in 3 distinte parti, che rispettivamente riguardano: 1. una prima parte che definisce l’ambito di applicazione delle linee guida, sia oggettivo che soggettivo, nonchè l’elenco delle tutele previste per il soggetto che segnali l’irregolarità (come ad esempio il divieto di atti ritorsivi); 2. le modalità con cui devono essere gestite le segnalazioni all’interno di enti e amministrazioni pubbliche, evidenziando le procedure da seguire ed il ruolo del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT); 3. le modalità con cui devono essere inviate e gestite le segnalazioni all’ANAC. Non può evitarsi un commento su quanto potrebbero essere utili delle linee guida di tale specie anche con riguardo alla normativa 231, soprattutto tenendo in considerazione i limiti di competenza spettanti all'OdV. Ed invero non è raro trovare Organismi di Vigilanza reticenti ad effettuare la vigilanza sulle segnalazioni in quanto ritenuto un compito estraneo ai doveri di vigilanza dell'Organismo incaricato.