Descrizione
Consiglio di Stato, Sez. V, 16 agosto 2022, n. 7140
Con la sentenza n. 7140 del 16 agosto 2022, il Consiglio di Stato ha affermato che la necessaria iscrizione al Consorzio POLIECO istituito ex art. 234 d.lgs. 152/2006 o ad un sistema alternativo di raccolta e riciclo costituisce un legittimo requisito di esecuzione dell’appalto per la fornitura di tubazioni in polietilene.
Nella fattispecie, l’originaria aggiudicataria della procedura ometteva di presentare alla stazione appaltante – come peraltro richiesto dalla lex specialis della gara – la documentazione attestante l’iscrizione della società al Consorzio o a un sistema alternativo, con conseguente revoca dell’aggiudicazione.
Ebbene, i giudici amministrativi respingono l’impugnazione della revoca evidenziando in primo luogo che l’art. 100 del Codice dei contratti pubblici consente alla stazione appaltante di richiedere requisiti particolari per l’esecuzione del contratto finalizzati a conseguire determinati obiettivi ambientali. Peraltro, con riferimento alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti di beni in polietilene, l’art. 234 d.lgs. 152/2006 delinea una speciale disciplina che impone l’iscrizione al Consorzio POLIECO o a un sistema alternativo riconosciuto dal MiTE (previsto dal comma 7 del medesimo articolo) anche ai “produttori” di beni in polietilene.
La società ricorrente, nella sua qualità di soggetto produttore di tali beni, è dunque tenuta a siffatto obbligo e ciò vale anche nel caso di un produttore di tubazioni “durevoli” dal momento in cui l’esenzione per le “tubazioni in polietilene destinati all’edilizia, alle fognature e al trasporto di gas e acque”, in quanto considerati beni durevoli, è stata eliminata dall’art. 2, co. 30 septies, lett. a) e b), d.lgs. n. 4/2008.
Ecco allora che la mancata dimostrazione dell’adesione al Consorzio o del possesso dei requisiti nella forma alternativa di cui al comma 7 dell’art. 234 non poteva che giustificare la revoca dell’aggiudicazione.
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