La conoscenza dell’atto lesivo sancisce il decorso del termine per impugnare

Descrizione

Cons. Stato, sez. IV, sent. del 12 luglio 2023, n. 6816

La determinazione con cui il Comune sancisce l’avvio della procedura di affidamento del servizio di trattamento dei rifiuti, da svolgersi tramite piattaforma fruibile esclusivamente da chi è iscritto all’albo nazionale gestori ambientali, deve essere impugnata nel termine di 30 giorni dal ricevimento della stessa.

È quanto statuito dal Consiglio di Stato, che, con la pronuncia n. 6816/2023, ha ritenuto irricevibile il ricorso notificato da una società, titolare di un impianto per il trattamento dei rifiuti, ritenendo tardiva l’impugnazione della comunicazione dell’ente, qualificata come atto lesivo.

Invero, i Giudici in tale occasione hanno avuto modo di affermare che la società ricorrente avrebbe potuto rendersi conto della lesività dell’atto, preclusiva della partecipazione alla procedura di gara, e contestare per tempo le determinazioni della stazione appaltante. Inoltre, in tema di procedura per l’impugnazione di un atto amministrativo è principio consolidato quello secondo cui il criterio per individuare il dies a quo, da cui decorre il termine per impugnare, coincide con la conoscenza dell’atto. Conoscenza non piena e integrale, bensì mera percezione della sua esistenza e degli aspetti che ne comportano la lesività.

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