Descrizione
Cons. Stato, Sez. V, sent. del 15 febbraio 2023, n. 1603
Il Consiglio di Stato, con la pronuncia n. 1603 del 15 febbraio 2023, ha fornito chiarimenti in ordine alla disciplina dell’istituto dell’errore materiale, sottolineandone l’applicabilità nell’ipotesi in cui, nonostante l’indicazione percentuale sia formulata in modo erroneo, sia tuttavia immediatamente riconoscibile e senz’altro rettificabile, nella prospettiva conservativa della esatta acquisizione dei termini della proposta negoziale.
La quinta Sezione ha fornito alcuni indici rilevatori al fine di cogliere che si tratti di mero errore materiale ed escludere che si sia in presenza di abnorme offerta al rialzo, quali:
- ill carattere manifesto dell’errore;
- la possibilità di emendarlo facendo riferimento solo ai dati intrinseci dell’offerta economica presentati, senza dover far ricorso a fonti esterne o ad eterointegrazioni vietate dai principi dell’immodificabilità dell’offerta e della par condicio dei concorrenti;
- non devono essere richiesti ulteriori operazioni di integrazione e/o rettifica della volontà dell’impresa concorrente che non siano chiaramente estraibili dal tenore della proposta e dai dati economici allegati.
In tal modo viene ribadito il consolidato orientamento della giurisprudenza secondo il quale il principio ordinatore nelle gare pubbliche considera ammissibile l’attività di interpretazione che consente di superare eventuali ambiguità nella formulazione dell’offerta, al fine di definire univocamente la volontà dell’impresa concorrente, che conduca ad esiti certi ed incontrovertibili con riguardo all’effettiva portata dell’impegno negoziale, attraverso la valorizzazione della prospettiva di ricerca dell’effettiva volontà del dichiarante.
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