Descrizione
Con la sentenza n. 2368 del 31 marzo 2022, il Consiglio di Stato si è espresso sul tema delle varianti urbanistiche nell’ambito delle autorizzazioni uniche agli impianti a fonti rinnovabili.
Il caso di specie riguardava un impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti per la produzione di biometano che veniva autorizzato con provvedimento autorizzatorio unico regionale (PAUR) ex art. 27 bis T.U.A. e per il quale trovavano altresì applicazione le regole dell’autorizzazione unica degli impianti FER di cui all’art. 12 d.lgs. 387/2003.
Nonostante il parere negativo espresso all’interno della Cds da parte del Comune competente in merito alla “conformità urbanistica” dell’impianto, la Regione riteneva “prevalenti” le ragioni favorevoli al rilascio del PAUR con effetto di variante automatica agli strumenti urbanistici.
Nell’affermare la legittimità del comportamento della Regione, il Collegio ricorda che è lo stesso art. 12 d.lgs. 387/2003 che attribuisce all’autorizzazione regionale l’effetto di variante urbanistica, riconoscendo una prevalenza sul diverso assetto del territorio previsto dagli strumenti urbanistici comunali. Si può conseguire l’autorizzazione sulla base dei pareri prevalenti anche in presenza di parere contrario del Comune circa la conformità urbanistica, dacché “L’autorizzazione determina variante automatica, rendendo conforme alle disposizioni urbanistiche la localizzazione dell’impianto, senza che sia necessario alcun provvedimento di assenso”.
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