Programma nazionale per la gestione dei rifiuti (PNGR): la montagna ha partorito un topolino

Descrizione

di Letizia Zavatti

Lo scorso 16 marzo, nell’ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), il Ministero della Transizione Ecologica ha finalmente reso pubblica la proposta di Programma nazionale per la gestione dei rifiuti (PNGR).

Il tanto atteso documento dovrebbe contribuire al raggiungimento degli obiettivi di circular economy stabiliti a livello europeo, rendendo efficienti, efficaci ed economicamente sostenibili i sistemi di gestione dei rifiuti in tutto il territorio nazionale, anche attraverso l’armonizzazione degli atti di pianificazione regionale.

Il Programma, nella sua attuale versione, sconta tuttavia qualche limite apparendo a tratti deboli laddove invece dovrebbe essere più incisivo, ovvero nell’indicare alle Regioni e alle Province autonome gli strumenti operativi necessari per conseguire gli obiettivi prefissati e consentire un salto di qualità del sistema rifiuti del Paese.

A fronte di un deficit impiantistico cronico in alcune zone della Penisola, di percentuali di conferimento in discarica lontane dai target europei e di una filiera di recupero che fatica a spiccare il volo, il PNGR vorrebbe e dovrebbe rappresentare la spinta che consente il cambio di passo, ma il rischio è a conti fatti non si tratti che di un topolino.

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