Nel diritto alla riparazione l’ambizione di un’Europa un po’ naïf

Descrizione


di Daniele Carissimi

Il 12 ottobre 2023, il Parlamento Ue ha dato il suo via libera alla proposta di Direttiva messa a punto dalla Commissione UE che propone l’allargamento dei diritti dei consumatori dei prodotti, introducendo tra questi anche quello alla riparazione.

La proposta in questione, seppur finalizzata a ridurre la quantità di rifiuti destinati allo smaltimento allungandone la vita, in piena coerenza con i principi dell’economia circolare che l’Unione europea promuove, sembra tuttavia perseguire prioritariamente un altro obiettivo che solo incidentalmente ha a che fare con la tutela dell’ambiente, ossia quello di incrementare le misure di protezione dei consumatori nel libero mercato.

Tale scelta, nella migliore delle ipotesi, pecca tuttavia di ingenuità, posto che non tiene sufficientemente conto degli evidenti effetti collaterali che l’applicazione delle norme contenute nella proposta di Direttiva avrebbe sul tessuto imprenditoriale del Continente e sull’attività degli operatori economici colpiti.

Ricerca e sviluppo tecnologico, innovazione e sicurezza dei dati, digitalizzazione e transizione ecologica vengono così messi in secondo piano rispetto alla tutela dei diritti dei consumatori, con l’espediente di promuovere principi di economia circolare che già oggi risultano efficacemente presidiati dall’ordinamento unionale all’interno delle direttive dedicate alla gestione dei rifiuti.


 

LEGGI DI PIÙ

Questo contenuto è consultabile solo se si è sottoscritto un abbonamento CONTENT (oppure un pacchetto OPEN ACCESS)

 VAI AGLI ABBONAMENTI

VUOI SAPERNE DI PIÙ?

Contattaci se hai bisogno di maggiori informazioni su questo contenuto
RICHIEDI INFORMAZIONI
Contatta il nostro servizio clienti ed ottieni in tempi brevi tutte le informazioni necessarie nonché preventivi gratuiti.
Ambiente Legale dalla parte delle aziende.
RICHIEDI INFORMAZIONI