Cassazione penale, Sez. III, Sentenza del 22 marzo 2022, n. 9759

Descrizione

Fuori dalle deroghe previste, l’abbruciamento di materiale vegetale è reato.

Integra il reato di gestione illecita di rifiuti l’abbruciamento di sfalci e potature realizzato al di fuori delle deroghe espressamente previste dal D.Lgs. 152/2006.

È quanto ribadito dalla Corte di Cassazione nella sentenza 22 Marzo 2022, con la quale i giudici hanno confermato l’applicazione di una misura cautelare per gravi indizi di colpevolezza nei confronti di un soggetto a cui veniva contestato il reato di deposito incontrollato di rifiuti.

La Suprema Corte ha ricordato che la disciplina derogatoria prevista dall’ art. 185 TUA per l’abbruciamento di sfalci e potature è applicabile sono in caso di materiali vegetali naturali che sono riutilizzati in agricoltura, in silvicoltura o per la produzione di energia da biomassa, senza che vengano messi in pericolo o danneggiati l’ambiente e la salute. Qualora non sussistano tali presupposti, invece, i suddetti scarti sono da considerarsi rifiuti così che una loro combustione non autorizzata è da considerarsi come illecito smaltimento a tutti gli effetti. Per di più nel caso in specie, non solo la quantità di scarti bruciati era molto ingente, ma tra questi venivano ritrovati anche rifiuti non agricoli.

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