La Commissione europea modifica le soglie comunitarie degli appalti

NEWS, 30/11/2021

L’Unione europea è intervenuta in materia di contratti pubblici, predisponendo una modifica di alcune soglie comunitarie. L’intervento è stato realizzato dalla Commissione europea con i regolamenti delegati n. 2021/1951, 2021/1952 e 2021/1953 del 11.11.2021 che hanno modificato le direttive europee in materia, ossia rispettivamente le direttive 2014/23/Ue, 2014/24/Ue e 2014/25/Ue.
Più in particolare:

  • Il regolamento 2021/1951/UE (modificativo dell’art. 8 direttiva 2014/13/UE) sulle concessioni alza la soglia comunitaria da 5.350.000 a 5.382.000.
  • Il regolamento 2021/1952/UE sugli appalti nei settori ordinari alza la soglia comunitaria:

- da 5.350.000 a 5.382.000 euro per gli appalti di lavori;da 139.000 a 140.000 euro per appalti di servizi e forniture di Amministrazioni centrali;
- da 214.000 a 215.000 euro per gli appalti di servizi e forniture di amministrazioni sub-centrali.

  • Il regolamento 2021/1953/UE (modificativo dell’art. 15 direttiva 2014/25/Ue) sugli appalti nei settori speciali alza la soglia comunitaria:

- da 428.000 a 431.000 per gli appalti di servizi e forniture;
- da 5.350.000 a 5.382.000 euro per gli appalti di lavori.


I nuovi importi si applicheranno a partire dal 1° gennaio 2022. Preme peraltro sottolineare che i regolamenti, per espressa previsione contenuta negli stessi, saranno direttamente applicabili, non richiedendo quindi un formale procedimento di attuazione da parte del legislatore italiano. Si auspica nondimeno un formale intervento sul testo di cui all’art. 35 d.lgs. 50/2016 (contenente appunto le soglie comunitarie) al fine di scongiurare dubbi interpretativi per gli operatori chiamati a maneggiare le norme del Codice dei contratti pubblici.





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