Siglato accordo tra ANAC e MITE per controllare il rispetto dei CAM

EDITORIALE, 20/12/2021

Le novità in materia di CAM non si esauriscono mai!

Il 2021 è stato un anno particolarmente “ricco” per il settore se si pensa ai numerosi decreti che sono stati adottati, relativi ai servizi di sanificazione (D.M. 29 gennaio 2021), ai prodotti tessili (D.M. 30 giugno 2021) e ai veicoli per il trasporto su strada (D.M. 17 giugno 2021).

Ma non è tutto! Il 25 novembre 2021 è stato concluso un accordo di collaborazione tra l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e il Ministero della Transizione Ecologica (MITE) per garantire il rispetto delle norme in materia ambientale del Codice dei contratti pubblici.

L’accordo di collaborazione prevede tre diverse tipologie di intervento e, segnatamente:

  • di monitoraggio;
  • di indirizzo;
  • di formazione.

In primo luogo, infatti, ANAC e MITE si prefiggono l’obiettivo di dare vita ad un’attività di monitoraggio e vigilanza sull’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (cd. CAM).

Come si ricorderà, si tratta di quei criteri ambientali che, ai sensi dell’art. 34 d.lgs. 50/2016, le stazioni appaltanti devono inserire nella documentazione di Gara per garantire che i beni e i servizi acquistati dalla pubblica amministrazione siano ecologicamente sostenibili.

La disposizione citata, infatti, prevede che “le stazioni appaltanti contribuiscono al conseguimento degli obiettivi ambientali previsti dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione attraverso l’inserimento, nella documentazione progettuale e di gara, almeno delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei criteri ambientali minimi adottati con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e conformemente”.

Ebbene, proprio al fine di assicurare l’effettività di tale obbligo, l’accordo mira a definire le “informazioni necessarie al monitoraggio delle gare, anche nella fase di aggiudicazione e, eventualmente, nella fase di esecuzione dei contratti pubblici”, nonché i “criteri per individuare casi specifici da inserire nei piani di vigilanza ANAC per l’analisi di eventuali criticità anche, se del caso, nella fase esecutiva dei contratti”.

Sebbene l’aspetto relativo al monitoraggio dei CAM sia quello che desta il maggiore interesse – anche in ragione del fatto che permetterà di capire le eventuali difficoltà applicative nella gestione delle prescrizioni del Codice dei contratti pubblici – le novità non si fermano qui.

In secondo luogo, è infatti previsto l’obiettivo di dare vita ad una attività regolatoria e di indirizzo, consistente nella “condivisione linee guida, clausole-tipo per bandi e capitolati e simili atti, necessari per attuare le norme in materia di sostenibilità ambientale degli acquisti pubblici, al fine di fornire ausilio alle stazioni appaltanti, garantendo altresì uniformità di indirizzi”.

In altri termini, si tratta di un intervento a monte, che potrà aiutare le stazioni appaltanti nella fase della predisposizione della documentazione di gara, attraverso la predisposizione di linee guida e clausole-tipo.

In terzo luogo, e infine, sempre in un’ottica di aiuto a monte, è prevista l’attivazione di forme di collaborazione per realizzare iniziative formative, anche per sensibilizzare le pubbliche amministrazioni verso tematiche sempre più attenzionate, come dimostra peraltro il presente accordo, dalle istituzioni.

Da ultimo, si segnala che, per espressa previsione dell’accordo, le concrete modalità di attuazione di queste forme di collaborazione verranno fissate con successivi atti attuativi.

Restiamo quindi in attesa di vedere quali saranno gli sviluppi futuri!


 

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