Fanghi di depurazione: se palabili sono rifiuti?

Descrizione

Cass. pen., sez. III, sent. dell’8 giugno 2023, n. 24679

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 24679 dell’8 giugno 2023, conferma la sentenza appellata che accertava la realizzazione di un deposito incontrollato di rifiuti, costituito da fanghi rinvenuti presso i luoghi di produzione degli stessi, siccome ritrovati in letti di essiccamento di depuratori, in stato tale (in quanto ormai palabili) da doversi ritenere già sottoposti a disidratazione nei letti medesimi, quale esito di una fase del processo di depurazione.

Gli Ermellini, ritengono che nel caso di specie sia integrata la definizione di rifiuto speciale di cui all’art. 184, comma 3, lett. g), TUA, nella misura in cui il Giudice evidenziando il carattere ormai palabile dei fanghi all’interno di letti di essiccamento inseriti in un sistema di depurazione, dà atto dell’avvenuto completamento di almeno una parte del processo, con configurazione dei fanghi come residuo dello stesso e quindi idoneo, come tale, a configurare il rifiuto.

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